Dopo il lungo periodo trascorso in casa, che è stato fondamentale per preservare la nostra salute e aiutare i professionisti impegnati nella lunga e dura lotta al covid- 19, possiamo finalmente uscire e godere dell’aria aperta in famiglia!
In questi mesi in cui i bambini hanno dovuto rinunciare alle lezioni in presenza, alla carezza di un insegnante, ai giochi con gli amici; il movimento, elemento pregnante della vita di ognuno di loro, è stato messo a dura prova.
Chi non possedeva un cortile o un giardino privato, ha dovuto inventare percorsi motori e gincane in salotto, utilizzando divani e sedie come ostacoli. Tutto ciò ha minato non solo le capacità adattive dei bambini, ma anche la salute mentale dei genitori!
È per questo che mi sento di dire con tono goliardico e liberatorio: “Mamme, papà: finalmente hanno riaperto i parchi, casa vostra può tornare ad essere agibile!!”
È giunto il momento di tornare ad assaporare il gusto delle corse negli spazi aperti, sentendo le gambe che si sciolgono, l’aria che sfiora il viso e il cuore che batte forte.
La corsa, che arriva spontaneamente nel corso dello sviluppo e continua a perfezionarsi lentamente dopo la sua comparsa attorno ai due anni di vita, è un esercizio di coordinazione complesso, che tocca la globalità del corpo. Per correre bene il movimento ritmico di gambe e braccia deve diventare automatico e sinergico e solamente attraverso la continua sperimentazione risulterà perfetto.
I parchi e i grandi prati nelle campagne sono perfetti per permettere ai nostri bambini di allenare questa abilità e si prestano particolarmente a giochi da fare in famiglia e che ne consentono lo sviluppo. Tra tutti citiamo i conosciutissimi acchiapparello e mago di ghiaccio.
- Acchiapparello: è un gioco particolarmente amato dai bambini piccoli che oltre al divertimento nello sperimentare le competenze motorie in via di potenziamento, adorano allontanarsi dai genitori per poi essere riacchiappati e sentirsi nuovamente sicuri tra le loro braccia.
- Mago di ghiaccio: si corre liberi, e se si viene presi dal mago bisogna restare immobili ad aspettare di essere liberati. Il contrasto tra lo spostamento continuo e veloce e lo stop che rende immobili è l’elemento caratteristico di questo gioco. In questo contrasto il bambino sente il suo corpo, struttura il suo schema corporeo.
Le giornate estive all’aperto inoltre favoriscono le nuove conquiste motorie e tra queste l’imparare ad andare in bicicletta senza rotelle è da sempre un traguardo ostico da raggiungere.
Per imparare è necessario prima di tutto fare esperienza del proprio equilibrio con l’aiuto di mamma o papà, che dovranno inoltre aiutare il bambino a far capire il movimento necessario da fare con le gambe. Per farlo si può fare affidamento oltre che all’apprendimento attraverso imitazione visiva (guardando qualcuno che lo fa) alla sperimentazione senza l’uso del mezzo.
Come farlo? Sdraiarsi supini a terra uno di fronte all’altro, sollevare le gambe, far aderire le piante dei piedi e iniziare a pedalare, proprio come facevamo anche noi da piccoli. Ricordiamoci che giocare a far finta ci aiuta a capire come si fa davvero.
Ricordiamoci inoltre che per i bambini che faticano nei compiti prettamente motori andare in bicicletta rappresenta un ostacolo molto grande da superare, non mettiamo fretta e non mettiamo i bambini di fronte ad una sconfitta certa se supponiamo che sia ancora troppo presto per lui (o lei). Rispettiamo i loro tempi e consoliamoli dopo le cadute, si rialzeranno più forti di prima! Il movimento deve essere prima di tutto piacere e scoperta e metterci in moto insieme ai nostri bambini sarà un’esperienza fantastica solo se vissuta con il piede giusto.
Dott.ssa Laura Pizzi
Neuropsicomotricista
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