Pippilotta batti l’occhio Viktualia Rullgardina Succiamenta Efraisilla Calzelunghe, detta Pippi Calzelunghe, si può dire che sia ormai una delle bambine più conosciute al mondo. Bambini di Parma, siete d’accordo? Chi non ha presente – grandi e piccini – la ragazzina sorridente piena di lentiggini, con due treccine all’insù che cammina in scarpe troppo grandi e ha calze di colore diverso?
Autrice di questo straordinario personaggio è Astrid Lindgren, scrittrice svedese, morta nel 2002 a 94 anni.
L’idea del racconto venne ad Astrid in occasione di una malattia di sua figlia Karin, quando aveva 7 anni e fu costretta a letto per diverso tempo. Così cominciarono le avventure di Pippi, una bambina eccezionale, senza madre e con un padre pirata disperso nel mondo, che ha una forza sovrumana, che fa tutto al contrario, che ha come migliori amici una scimmia e un cavallo e che dice liberamente tutto quello che le passa per la testa. Terminato nel 1944 il libro creò grande scandalo tra i benpensanti dell’epoca, sconvolti da un personaggio così lontano dal modello proposto alle bambine: irriverente, ma senza mai senza essere maleducata, simpatica, coraggiosa, Pippi Calzelunghe ha affascinato generazioni di bambine e bambini ispirando perfino tante delle ragazze che negli anni Sessanta parteciparono ai movimenti studenteschi.
Quest’anno Pippi Calzelunghe festeggia i 70 anni dalla prima edizione e il suo successo sembra intramontabile: 65 milioni di copie in tutto il mondo, più di 70 lingue in cui il romanzo è stato tradotto – dall’arabo allo zulu – una serie TV di successo che l’ha resa popolarissima. Dopo tutti questi anni Pippi Calzelunghe, simbolo del pensiero libero, dell’anticonformismo e del femminismo ante-litteram, è più viva che mai, in barba a tutti quanti!
Annalisa Bertolo