Sono ormai diversi anni che non sono più a scuola e molte cose sono cambiate da allora. Ciò, comunque, che mi stupisce e impressiona sempre di più e che sta stupendo e impressionando le mie colleghe ancora in servizio è l’aumento costante e abbastanza negativo dei comportamenti oppositivo-provocatori e di non ascolto di molti bambini.
Per crescere bambini educati è importante dare loro le giuste regole e soprattutto il buon esempio. Io sono fermamente convinta che il rispetto sia un valore molto importante e fondamentale nella vita di ognuno. Affinché tutti bambini lo imparino occorre insegnare loro ad essere gentili, riconoscenti, onesti, premurosi e mentalmente aperti.
Spesso si sente dire che i bambini di oggi sono dei veri e propri “tiranni” e che ormai sono loro che comandano in casa. Io sono sempre stata e sono sicura che non bisogna sentirsi in colpa se si sgridano i figli/alunni, né si deve avere paura di essere troppo severi se si impongono delle regole. Solo così, infatti, li si aiuta a crescere. Ogni bambino ha bisogno sia di approvazione, di riconoscimenti e di lodi sia di regole, di limitazioni e di divieti. Senza regole un bambino rischia di crescere allo stato brado, convinto di poter agire e fare tutto ciò che vuole. Quando la vita lo porrà di fronte alle difficoltà, forse, potrebbe sentirsi impreparato e incapace. Col tempo, potrebbe avere sempre meno tolleranza alle frustrazioni e rischiare di cadere al primo ostacolo. Il fatto di essere “contenuto” gli dà più sicurezza e, contrariamente a quanto si pensa, l’adulto che lo contiene è per lui fonte di grande fiducia e rispetto.
È chiaro e ben visibile che la nostra società sia molto cambiata rispetto a quella di una volta e che i ruoli all’interno della famiglia si siano profondamente modificati. In particolare, si ritiene che i genitori “moderni” non riescano ad imporsi sui figli, bensì subiscano i loro capricci e siano costretti a fare ciò che i bambini ordinano.
Secondo me, un bambino si trasforma in un tiranno quando i genitori non riescono a porre limiti adeguati al suo comportamento. Se il bambino vede che tutte le richieste vengono soddisfatte, si aspetta che anche gli altri reagiscano allo stesso modo. Se deve averla vinta ogni volta che singhiozza o fa un capriccio, non capirà mai il modo giusto di agire. Se non gli si insegna a condividere, terrà sempre per sé le cose che possiede. Questo risultato, dalla mia esperienza, si verifica perché imporre dei limiti è un compito difficile che richiede molto tempo, pazienza e costanza.
Ho sentito tantissimi genitori scusarsi dicendo: “Lo vedo così poco tempo che non posso sempre sgridarlo” “Alla sera siamo troppo stanchi per discutere” “È piccolo, non si rende conto bene di quello che fa” “È monello/a, ma simpatico/a e divertente”. Non è proprio così che dovrebbe essere!!
Non è facile essere genitori e questo è un ruolo da riscoprire e creare quotidianamente. Si sostiene che i figli detengano uno strapotere e che siano diventati dei bambini onnipotenti, dei tiranni, appunto. Alla base di questo fenomeno ho notato, molto spesso, un atteggiamento troppo permissivo dei genitori, che non giudicano né intervengono sulle scelte del bambino, indirizzandolo e spiegandogli cosa è giusto fare e cosa no. Perché tutto ciò avvenga, mamma e papà devono essere maturi, determinati e non avere paura di sgridare il bambino e di stabilire delle regole.
Dire di no quindi è importante perché:
- le regole danno sicurezza e contenimento;
- le regole esterne diventano regole interne;
- i no permettono di sperimentare e abituarsi a gestire la frustrazione;
- non è possibile avere tutto e subito: saper aspettare/rinunciare/guadagnarsi;
- i no danno valore e significato ai sì;
- il limite aiuta a scoprire che c’è un altro al di fuori di me.
A volte è difficile imporre delle regole ai propri figli, poiché si ha paura di essere troppo severi o di farli soffrire negando loro qualcosa. Le regole vanno imposte e motivate con determinazione. Perché il bambino rispetti tali regole, è necessario che mamma e papà le rispettino loro per primi, in modo da offrire al piccolo il giusto esempio. È fondamentale che i genitori nell’offrire la regola al piccolo usino un tono di voce fermo e deciso e che la stessa regola imposta valga per tutti e per sempre. Potrebbe sembrare un concetto molto forte, ma vi assicuro che se, in classe, non avessimo adottato questo principio la vita sarebbe stata impossibile!
È importante che i bambini siano seguiti, guidati e sgridati quando è necessario. Se il bambino non rispetta le regole, io ho sempre usato usare la tecnica dell’isolamento obbligatorio o del time out (si invita il bambino a riflettere mentre si “isola” per alcuni minuti). Non c’è motivo di criticare, minacciare o picchiare. “Fermati un attimo e pensa a quello che hai fatto” quante volte se lo sono sentiti dire i miei ragazzi, quando li toglievo da un gioco o attività, perché si erano comportati in modo non consono alle regole stabilite.
Il bambino non deve imparare le regole per paura bensì perché rappresentano un comportamento consono, che lo aiuterà nella sua vita futura. Il sistema più efficace è quello di spiegare la regole ogni volta che la situazione lo richiede, ripeterle in continuazione e non demordere mai, anche se sarà molto dura. La strategia consiste nel cominciare con alcune semplici regole, non negoziabili, per evitare comportamenti pericolosi e invadenti
Tutto chiaro? Disciplina e amore non sono contrari, si può disciplinare con amore.
Maura Calzetti
Insegnante