Spesso anche in vacanza, in maniera del tutto inaspettata, ci si trova ad affrontare una febbre improvvisa, il mal d’orecchio notturno o qualche scarica di diarrea del vostro bambino. Dopo aver metabolizzato l’ostilità della sorte che vi mette alla prova anche in ferie, dopo un anno di duro lavoro, mantenete la calma. Con questo piccolo elenco intendo consigliarvi alcuni delle più comuni medicine per bambini da portarsi in vacanza: farmaci e parafarmaci che potranno facilmente risolvere la situazione, consentendovi di non dovervi precipitare nel cuore della notte e in un luogo sconosciuto, alla disperata ricerca di una farmacia di turno.
Gli essenziali (da portare sempre):
Paracetamolo sciroppo
E’ un antipiretico da utilizzare in caso di febbre (dove per febbre si intende una temperatura corporea superiore ai 38°C), ma può essere efficace anche contro il dolore (ad esempio se, notte tempo, il vostro bambino inizia a lamentare otalgia, ovvero dolore all’orecchio..). Il dosaggio dello sciroppo è espresso in millilitri (ml) ed equivale alla metà del peso in kg (ad esempio, per 14 kg, il dosaggio sarà pari a 7 ml). Può essere somministrato ogni 4-6 ore, preferibilmente a stomaco pieno.
Questo farmaco è presente anche nella versione in gocce, ma personalmente ritengo che le gocce siano più amare e meno piacevoli per i bambini (N.B. anche i piccolissimi possono tranquillamente assumere lo sciroppo!), in ogni caso, il dosaggio è pari a 3-4 gocce ogni kg di peso.
Soluzione fisiologica
Viene venduta in fialette e può essere utilizzata per lavare il nasino (con l’ausilio di una piccola siringa senza ago da 2,5 ml) oppure per pulire gli occhi in caso di arrossamento ed irritazione (utilizzando garze sterili, ed avendo cura di passare la garza ben imbevuta sempre dall’interno all’esterno dell’occhio).
Fermenti lattici
Molto utili in caso di diarrea, in genere vanno somministrati una sola volta al giorno. Personalmente preferisco la formulazione in gocce (i dosaggi prevedono l’utilizzo di 5-10 gocce al giorno). La confezione integra si conserva a temperatura ambiente, mentre una volta aperta deve stare in frigorifero.
Siringhe sterili
Ne sono sufficienti un paio (da 2,5 ml o da 5 ml), e possono esservi utili per dosare gli sciroppi o per effettuare lavaggi nasali.
Garze sterili e cerotti
Ghiaccio istantaneo
Viene venduto in buste monouso anche al supermercato. Può essere utile in caso di contusioni, dal momento che se il ghiaccio viene applicato precocemente può evitare che compaiano bernoccoli o lividi. Anche in caso di febbre, applicato sulla fronte, può aiutare ad abbassare la temperatura.
Situazioni particolari (da portare in casi selezionati):
Si tratta di farmaci più specifici per determinate condizioni, che debbono essere somministrati dopo parere medico, o nel caso in cui i vostri figli si siano già trovati ad assumerli in circostanze analoghe.
Antinfiammatorio
Ibuprofene sciroppo: può essere impiegato per la febbre molto alta e resistente al Paracetamolo o in situazioni in cui sia necessario ridurre l’infiammazione (ed esempio in caso di otalgia intensa o di dolori muscolo-articolari). Il dosaggio in ml è uguale a quello del paracetamolo (peso in kg diviso 2), ma deve essere tassativamente assunto al massimo per 3 volte al giorno (ogni 8 ore), sempre a stomaco pieno, a causa dei possibili disturbi gastrici che può determinare.
Antistaminico
Cetirizina: si tratta di un farmaco in gocce che può contrastare i sintomi di reazioni allergiche, come l’orticaria, tenendo a bada il prurito e riducendo le manifestazioni cutanee.
Nel caso compaia un’orticaria improvvisa (per la quale spesso non si riesce ad individuare una specifica causa) l’antistaminico andrebbe somministrato non solamente nel giorno dell’esordio, ma anche nei successivi 4-5 giorni, per ridurre il rischio di una riaccensione.
In genere viene impiegato in unica dose serale, visto il suo blando effetto sedativo.
Anche in caso di importante prurito dovuto a punture di insetto, è possibile somministrarlo.
Antibiotico
Amoxicillina+Acido Clavulanico: è un antibiotico ad ampio spettro d’azione, indicato per infezioni respiratorie, urinarie e dei tessuti molli. Nei bambini si somministra in forma di sciroppo, con un dosaggio che deve essere calcolato in base al peso. Spesso i Servizi di Guardia Medica, più abituati a gestire infezioni in pazienti adulti, consigliano una somministrazione in 2 dosi, mentre in età pediatrica sarebbe preferibile in genere la somministrazione per 3 volte al giorno, per la migliore efficacia e copertura.
Cortisone
Betametasone: disponibile in piccole compresse effervescenti da 5 o da 10 mg, che si sciolgono in qualche goccia di acqua (su un cucchiaino, mescolato ad un po’ di zucchero, per migliorarne il sapore), è uno dei farmaci più impiegati nel contrastare reazioni allergiche, che si manifestano con gonfiore, difficoltà respiratoria o tosse secca, oppure in caso di tosse ‘abbaiante’. Il consulto medico è sempre necessario prima della somministrazione di questo farmaco.
Altri farmaci per via inalatoria
Cortisonici (beclometasone, budesonide): vengono utilizzati in caso di sintomi respiratori, che richiedano un effetto antinfiammatorio locale. Possono essere somministrati via aerosol, in fiale (con l’aggiunta di 1-2 ml di soluzione fisiologica) o in forma di spray (con l’aiuto di appositi ‘distanziatori’). Il dosaggio e la durata di queste terapie debbono essere stabiliti dopo visita medica.
Salbutamolo: si tratta di un farmaco broncodilatatore, che contrasta il ‘broncospasmo’, reazione respiratoria, su base infettiva o allergica, che determina una riduzione del calibro delle vie respiratorie. Anche in questo caso, il parere del medico è necessario, per stabilire modalità e tempi della terapia, che può essere per via aerosolica o mediante distanziatore.
In caso di vomito e/o diarrea:
Una delle situazioni che più spaventa i genitori è quella in cui il figlio manifesta vomito o diarrea. In realtà l’obiettivo principale in questi casi deve essere quello di valutare le perdite di liquidi e reintegrarle, per prevenire la disidratazione.
Se il bambino ad esempio presenta solo qualche scarica di diarrea, ma è vivace, beve e mangia normalmente, può essere utile somministrare solo fermenti lattici (1 volta al giorno, vedi sopra), per dare un aiuto supplementare alla flora batterica intestinale.
Nel caso in cui il piccolo non voglia mangiare (e ciò può essere comprensibile ed assolutamente normale), potrebbe essere sufficiente somministrargli nell’arco dell’intera giornata liquidi zuccherati (thè senza teina, camomilla, acqua zuccherata..), in modo da contrastare il temibile ‘acetone’ e da fornirgli liquidi ed energia (a questo scopo, vi consiglio di portare qualche bustina di zucchero da sciogliere nell’acqua o, per i più grandini, qualche caramella da succhiare mentre si sorseggia l’acqua).
Questo accorgimento può essere utile anche quando alla diarrea si accompagna il vomito, tenendo presente che, dopo un episodio di vomito, è necessario attendere almeno 30 minuti prima di dare al bambino da bere o da mangiare. In seguito, la somministrazione di liquidi zuccherati dovrà avvenire a sorsi piccolissimi: 1 cucchiaino da caffè ogni 5 minuti di orologio!
Questo procedimento, apparentemente banale, consentirà allo stomaco, già irritato dalla recente esperienza del vomito, di riabituarsi gradualmente ai liquidi, reintegrando meglio le perdite.
In commercio esistono anche soluzioni reidratanti specifiche, che oltre agli zuccheri, contengono sali minerali, che potranno fornire un maggiore supporto qualora i vomiti e/o le scariche di diarrea siano molto frequenti e numerosi.
Nella mia esperienza inoltre, spesso mi sono resa conto che non tutti i genitori hanno ben presente il tipo di dieta da applicare in caso di gastroenterite: il timore che il figlio ‘non mangi’ è talmente grande, che, pur di vedergli ingerire qualcosa, gli consentono di assumere, anche a breve distanza dai sintomi, cibi grassi o troppo acidi. Il risultato è spesso una ricomparsa del vomito e della diarrea, che si ripercuote sul morale dei genitori stessi…
Per questo è necessario rispettare ‘l’inappetenza’ del bambino, attendendo che abbia spontaneamente di nuovo fame, e nel frattempo continuare a proporgli liquidi zuccherati; non appena lo vorrà, potrà riprendere a mangiare, ma per qualche giorno è preferibile che si limiti a cibi leggeri (ad esempio pasta o riso in bianco, pane bianco, crackers, petto di pollo alla piastra, patate lesse, mela, banana..), evitando cibi grassi (pizza, patatine fritte, cioccolato..) o cibi acidi (succhi di frutta, verdure ricche in fibre..). Il latte (soprattutto se intero) andrebbe evitato nei bambini grandi, mentre può essere proseguito nei lattanti, in particolare se si tratta di latte materno, dal momento che si tratta dell’unico cibo che essi assumono.
In epoca pediatrica non sono generalmente necessari farmaci antidiarroici sintomatici, come Diosmectite e Racecadotril, anche se in alcuni casi specifici, soprattutto se vi recate all’estero in luoghi isolati, potrebbero esservi utili. Si tratta di preparati in polvere da sciogliere all’interno di cibi semiliquidi o di bevande, che possono essere usati, con un adeguato dosaggio, anche al di sotto dell’anno di vita.
L’allarme in queste situazioni deve comunque scattare in tre casi: se vostro figlio è particolarmente stanco, apatico e non reagisce al gioco ed agli stimoli, oppure nel caso in cui i sintomi siano talmente frequenti da impedire al bambino di bere a sufficienza per reintegrare le perdite, o ancora se vedete sangue e/o muco nelle feci. In tali casi è meglio rivolgersi ad un medico, che valuterà la necessità di ricovero per consentire di riassumere liquidi per via endovenosa, lasciando a riposo il tratto gastrointestinale e imposterà altre terapie, se necessario.
Nel caso in cui l’ elenco suddetto abbia in qualche modo minato la vostra serenità e vi abbia istintivamente portato a fare i debiti scongiuri affinché nulla di tutto ciò che ho menzionato vi serva, mi sento di scusarmi e giustificarmi con voi, precisando che i miei consigli sono stati elargiti per pura scaramanzia.
Lisa Melandri
(Pediatra)