Alla fine della scuola , come sempre, ecco che arriva, implacabile la domanda : “Sono stato/a promosso/a, mi compri il regalo?” Ormai è diventata un’abitudine consolidata quella del regalo della promozione!
Io devo ammettere che non ho mai fatti regali per la promozione, a nostra figlia. Andare a scuola e fare bene è compito di ogni bambino, ha solo quello. Crescere, imparare e impegnarsi e, se lo ha fatto, merita una bella pizza in compagnia, ma non certo dei premi speciali o un gioco importante e costoso. Non si va scuola per i premi, si va a scuola per crescere culturalmente e socialmente.
Io sono contraria ai regali per la promozione, perché la ricompensa è già nella soddisfazione di avere bei voti e non mi piace l’idea di un collegamento tra fare il proprio dovere e ricevere doni, anche per il futuro di ogni bambino, perché, nella vita, non sempre avrà questo tipo di causa/effetto. Secondo me, bisogna capire che lo studio è un dovere da adempiere che non può essere comprato, correndo così il rischio di ridurre ogni cosa, persino la cultura, a interesse materiale. Il premio, quindi, va conquistato: deve essere il risultato finale di un lungo sforzo da parte dei bambini.
C’è chi, al contrario, sostiene che è giusto gratificarli per conferire maggiore valore al loro impegno e per continuare a comportarsi nello stesso modo, anche negli anni successivi.
Posizioni condivisibili entrambe che andrebbero valutate caso per caso, distinguendo la pretesa dalla richiesta timida e l’obbligo dal desiderio del genitore di fare un piccolo dono ai figli.
In ogni caso, quella dei regali per la promozione scolastica è un’usanza talmente collaudata da diventare quasi una prassi.
Certamente la scelta del non-regalo va chiarita e spiegata ai bambini con franchezza. Spiegando che il regalo lo hanno già ricevuto da sè stessi con il successo della promozione. Certo ad un bambino/a che magari è circondato/a da compagni carichi di regali più o meno costosi questa cosa può risultare difficile da capire, ma se si vuole portare avanti un certo discorso di coerenza bisogna rischiare, altrimenti uniformarsi e storcere il naso…
Ad ogni modo non si deve chiudere la porta ad un regalo per chi, a scuola, ha meritato, a patto che siano del tipo che consentano a genitori e figli di trascorrere del tempo assieme: una vacanza o un viaggio in compagnia, o giochi “giocati” insieme , che consentano di trascorrere in compagnia più tempo con i genitori, fratelli o amici.
Sono convinta che questo sia e possa essere “ il più bel regalo” per la promozione!
Maura Calzetti
(Maestra in pensione)