Mamme e papà di Parma, il sonno dei bambini è il vostro tormento? Il vostro bimbo la notte si sveglia ogni ora in lacrime e chiede a gran voce di essere allattato o di prendere il biberon per potersi riaddormentare? Oppure si sveglia solo due volte ma non riesce a riprendere sonno e dovete trascorrere molto tempo a girare per casa cullandolo fra le braccia? O ancora la sera gli sono necessari tempi infiniti per lasciarsi andare finalmente al sonno?
In questi casi, se la situazione descritta si ripete per più di tre notti a settimana e per un periodo più lungo di qualche settimana, ci troviamo di fronte ad un problema di sonno (in caso contrario, potrebbe trattarsi di una regressione temporanea dovuta ad una tappa evolutiva e ne parleremo meglio in un prossimo articolo).
Questi sono alcuni esempi di problemi di sonno nei bambini: non possiamo parlare di disturbi veri e propri (più gravi e più difficili da affrontare, come le apnee e il sonnambulismo), tuttavia si tratta comunque di situazioni che possono influire sulla qualità di vita di genitori e figli.
Per i primi, infatti, a lungo andare risulta difficile riposare bene, perché se il sonno è interrotto spesso e per diverse notti di seguito poi si fa fatica a riaddormentarsi e se ne risente durante il giorno. Anche i bambini, in ogni caso, possono risentire del fatto di dormire poco e male: è probabile che siano più nervosi e irritabili durante tutta la giornata e che questo renda loro ancora più difficile rilassarsi anche solo per i pisolini diurni.
Detto questo: perché ciò accade in alcuni famiglie e non in altre? In altre parole: quali sono le cause dei problemi di sonno nei bambini? È doverosa una premessa: è molto raro trovare casi in cui la causa delle difficoltà di sonno sia una sola. Più spesso, si crea un’interazione di più variabili ed è importante prenderle in considerazione tutte per poter eventualmente intervenire.
In primo luogo, è importante chiarire che non si può parlare di problemi di sonno prima dei 4 – 5 mesi di età: fino ad allora i neonati non hanno un sistema nervoso sufficiente maturo per dormire per diverse ore di fila e hanno necessità di essere nutriti spesso, anche durante la notte (l’allattamento a richiesta è opportuno e molto positivo per lo sviluppo del bambino). Ovviamente come in tutte le cose ci sono le eccezioni e tutti abbiamo sentito parlare di bambini che hanno iniziato a dormire tutta la notte fin dai primi giorni di vita, ma, appunto, sono eccezioni e ciò può dipendere dal loro temperamento particolarmente tranquillo e capace di “staccare” dagli stimoli esterni, come vedremo più avanti.
Solitamente, la maggior parte dei neonati raggiunge solo verso i 4 mesi una maturazione del sistema nervoso sufficiente per apprendere la capacità di autoregolazione, anche in relazione al sonno; tuttavia, ciò non significa che tutti i neonati inizino davvero a quell’età a dormire per diverso tempo (tra le sei e le otto ore in media).
Questo dipende, come già accennato, da molti fattori che interagiscono fra loro, fra cui, ad esempio, il temperamento del bambino: è evidente fin dalla nascita, infatti, che alcuni bambini sono più sensibili o più irritabili o più vivaci di altri.
Oltre a ciò, è importante ricordare sempre che i bambini sono tutti diversi fra loro anche in altri aspetti: alcuni hanno semplicemente bisogno di dormire meno di altri. Lo possiamo valutare dal fatto che manifestino o meno stanchezza e nervosismo durante il giorno. Del resto, sappiamo bene che le differenze individuali rispetto al sonno persistono anche in età adulta: tutti conosciamo almeno una persona a cui bastano poche ore di sonno per notte per sentirsi fresca e riposata, mentre ve ne sono altre che se non dormono almeno otto ore di seguito non riescono a combinare nulla per tutto il giorno (come la sottoscritta!).
Questo è solo uno dei fattori che possono influire sul sonno dei bambini ed è quello su cui non si può intervenire perché determinato geneticamente.
Tuttavia, il più delle volte un problema di sonno è determinato o per lo meno amplificato da altre cause, fra cui le risposte dell’adulto al comportamento del neonato: sono i genitori, infatti, che hanno il compito di supportare e favorire lo sviluppo della capacità di autoregolazione del bambino e se ciò non avviene è possibile che il problema di sonno permanga anche per diverso tempo.
Se volete saperne di più, seguite il prossimo articolo sul sonno….o scrivetemi un’email!
Biancamaria Acito
Esperta del sonno