Voi lo sapete cos’è un marchingegno? “è un meccanismo complesso e astruso in grado di raggiungere lo scopo per cui è stato costruito”. La risposta è di Manuela, a cui Massimiliano ha chiesto aiuto per la definizione, e dopo aggiunge: “in questo caso far star bene le persone e farle ragionare”. Se vi sentite persi è normale, adesso facciamo chiarezza: Massimiliano Colangelo, torinese di nascita e parmigiano dal 2000, ha realizzato per Libri con le ruote i pannelli che fanno da scenografia alle letture nei parchi; fatti con il legno e trattati con colori naturali sono comodamente trasportabili e contribuiscono a creare un’atmosfera “teatrale” perfettamente funzionale al meccanismo della narrazione.
Con un passato da scenografo per le opere liriche, nel 2006 Massimiliano decide con la moglie di creare allestimenti e giochi per bambini, “che poi sono usati anche dagli adulti” e qui i “marchingegni” diventano reali, a volte molto grandi altre volte più piccoli, sicuramente complicati come costruzione e ingegnosi per utilizzo. Entrare nel suo laboratorio è ritrovarsi immersi in un mondo di fantasia: barche, coccodrilli, grandi macchine dalle forme strane e altri animaletti non meglio identificati di legno hanno tutti una propria vita, nel vero senso della parola, perché ognuno è, appunto, un marchingegno che se azionato si “comporta” in un determinato modo.
La fantasia è qualcosa di innato e quando sposa l’ingegno dà vita ad altri mondi. Il mondo di Massimiliano si chiama Pianeta Verde e il sottotitolo è Scenografie in gioco. Allestimenti, invenzioni e meccanismi per stare insieme. L’idea della condivisone è preponderante nelle sue creazioni e nel suo pensiero: “il gioco in sé è solo un oggetto, perciò diventa essenziale il rapporto con le persone, se qualcuno gioca con te diventa interessante; il computer, per esempio, elimina la necessità dell’altro mentre con questi giochi la presenza dell’altro è fondamentale”. Il concetto di stare insieme è ciò che lo guida nella creazione di allestimenti per giornate o eventi nelle piazze dove, naturalmente, sono coinvolti adulti e bambini: “in genere proponiamo due o tre giochi più grandi e altri più piccoli; vedere che i giochi sono sempre tutti occupati per me è una cosa bellissima. In un certo senso i bambini sono sfruttati perché loro rompono il ghiaccio e permettono poi agli adulti di seguirli e inserirsi nei giochi e di mettersi quindi, in un certo senso, al loro stesso livello”.
Naturalmente Massimiliano progetta e realizza anche giochi e giocattoli per così dire tradizionali e in quel caso la condivisione risiede nella fase progettuale, quando si ragiona e ci si scambiano idee per arrivare alla formula e alla soluzione migliore; a una persona che reputa che il gioco sia “una necessità vitale, come bere, mangiare e dormire” chiedo se i suoi giochi siano accessibili a tutti i bambini e relativi adulti, anche quelli affetti da disabilità, e la risposta è che “sì, sono adatti anche a persone con diverse disabilità e di diverso grado, anzi, i giochi sono utilizzati dalla Fondazione Paidea di Torino, con cui ho lavorato, e quando li vedo in azione nella giornata annuale sulla disabilità, l’emozione è grandissima. Oltretutto realizzare creazioni che possano essere utilizzare da tutte è molto stimolante”. Un’idea di come Massimiliano intende il gioco: i mattoni delle sue costruzioni sono pezzi a grandezza naturale e anche più grandi, realizzati in gommapiuma; grazie alle loro caratteristiche, permettono ai bambini di essere protagonisti del gioco costruendo in prima persona qualcosa che si può condividere con altri bambini.
Davanti a tanta creatività ho chiesto a Massimiliano quanta immaginazione serva per fare quello che fa e la riposta è stata illuminante “ci vuole più follia che immaginazione! Edison sosteneva che la creatività si compone al 5% di ispirazione e al 95% di espirazione”! E anche sulla diversificazione dei suoi marchingegni è stato chiaro: “magari fossi capace di fare sempre le stesse cose!”. Le sue creazioni sono sparse in tutta Italia, sotto varie forme, dai marchingegni alle installazioni passando per gli arredamenti: avete presente il negozio di giocattoli Orso Ludo? Ecco, è opera sua! Ma il progetto a cui lui, in termini di creazione e progettazione, ha dato di più è il Fantacasino alla Reggia di Venaria, un vero e proprio tempietto a tre piani dove al piano terra c’è la stanza delle macchine, al primo quella della musica e il terzo piano ospita Camillo e Delina, due sculture in acciaio, rame e oro che, nemmeno a dirlo, si muovono. Quando deve mettersi nella testa di un committente con richieste ben specifiche Massimiliano non ha problemi “ci riesco, cerco di capire se quello che mi chiedono può essere migliorato in qualche modo o se la richiesta va già bene così e naturalmente il dialogo è importantissimo, mi è capitato di proporre la mia idea o le mie modifiche ma anche di accettare e seguire quelle degli altri”. Un lavoro simile deve dare molto dal punto di vista umano in termini di restituzione: “È bello rendere felici gli altri con qualcosa di mio, mi piace un sacco, anche se spesso ho l’impressione che le persone che usano le mie creazioni non sappiano davvero bene dove siano e che cosa stia succedendo”.
I suoi marchingegni sono realizzati in legno e con materiali il più possibile naturali, come i colori con cui vengono trattati, ma se pensate che il nome Pianeta Verde derivi da questo sbagliate, “arriva dal titolo di un film francese, La Belle Verte, tradotto in Pianeta Verde, di Coline Serreau, che parla di come dovrebbe essere il mondo perfetto e su quanto sarebbe un bel mondo”.
Non resta che attendere maggio per vedere dal vivo la sua opera realizzata per Libri con le ruote! Vi aspettiamo!
Brunella Arena