La nascita di un figlio, soprattutto se è il primo, genera in noi sentimenti forti e ambivalenti: gioia, trepidazione, ma anche paure e ansie di vario tipo. Come tutti gli eventi sconosciuti, infatti, non sapendo esattamente cosa aspettarci, ci chiediamo se saremo in grado di affrontarlo e se ci stravolgerà del tutto la vita.
Si può dire che sono vere entrambe le opzioni: un figlio cambia tutto…ma non necessariamente in peggio, anzi! E i genitori di oggi temono continuamente di fare degli errori proprio perché in realtà sono più consapevoli, informati e attenti di una volta ai bisogni del proprio bambino. Del resto fare i genitori non è certo un “mestiere” facile e lo sosteneva già J. Bowlby (1988) a suo tempo: “Essere genitore con successo significa lavorare molto duramente. Occuparsi di un neonato o di un bambino che fa i primi passi è un lavoro che impegna ventiquattrore al giorno per sette giorni alla settimana, e che spesso crea molte preoccupazioni..[….]…Nella maggior parte delle società di tutto il mondo questi fatti sono dati per scontati e la società si è organizzata di conseguenza. Paradossalmente ci sono volute le società più ricche del mondo per ignorare questi fatti fondamentali”. Bowlby (1988) parla delle società occidentali come di società nelle quali “I genitori dei bambini piccoli vengono abbandonati a se stessi, in una cronica insufficienza d’aiuto”. L’autore chiaramente si riferisce all’Inghilterra degli anni ’80 del secolo scorso, ma penso che l’Italia di oggi non si discosti troppo da questo quadro: nel mio piccolo, ho vissuto due gravidanze e due post parto e mi sono confrontata con molte neo-mamme e neo-papà di Parma e posso supporre che le cose non siano troppo diverse in altri luoghi.
Personalmente ho partecipato ad un corso preparto organizzato presso l’ospedale, ma avrei preferito potervi accedere ad inizio gravidanza e non a meno di due mesi dal parto (la regola è questa): sono state date molte informazioni sui cambiamenti del corpo in gravidanza e sulla necessità di fare esercizi fisici preparatori al parto, ma sicuramente sarebbe stato utile saperlo fin dai i primi mesi e non alla fine! Forse è anche per tale ragione che ad oggi sono ancora poche le donne che partecipano a tali corsi (40%): la maggior parte vi arriva tardi, quando inizia il congedo obbligatorio di maternità (a due mesi dal parto per l’appunto), così che non è nemmeno pensabile dare vita ad un percorso di riflessione sulla maternità, in quanto in quel momento le preoccupazioni maggiori sono inevitabilmente legate al travaglio e a cosa mettere nella valigia per l’ospedale. Sarebbe opportuno modificare il nome, e quindi anche i contenuti, di tali corsi: sarebbe bello, infatti, poter offrire corsi di “avviamento alla genitorialità” e non solo di “preparazione al parto”, anche perché la nascita non rappresenta certo la fine bensì l’inizio di un nuovo capitolo della propria vita. Invece si parla poco del dopo-parto, che è un periodo bellissimo ma allo stesso tempo molto difficile per i neo-genitori: si trovano catapultati in una realtà nuova senza ricevere un adeguato supporto.
Riprendendo Bowlby, il contesto storico-culturale in cui viviamo, purtroppo, è caratterizzato da un diffuso isolamento delle neo-famiglie e dalla carenza di riferimenti stabili. In società diverse dalla nostra il periodo del post-parto è più tutelato: nelle isole giapponesi dell’arcipelago di Goto, ad esempio, una neo-mamma resta a letto ad allattare il suo bambino per un intero mese dopo il parto, mentre le altre figure femminili (nonne, zie e altre parenti) si occupano di tutto il resto (Brazelton, 2003). In Italia nei corsi pre-parto si parla tanto dei quaranta giorni del puerperio e della necessità per la neo-mamma di dedicarsi solo all’allattamento per consentire un buon avviamento e la successiva “calibrazione del latte”, ma di fatto è impensabile che questo avvenga: è raro che i neo-papà possano prendersi più di una settimana di “ferie” dal lavoro (non parliamo di congedo perché praticamente inesistente) e le altre figure di aiuto non sempre sono disponibili. Credo che si stia cominciando solo ora a dare maggiormente attenzione al periodo dei primi tempi dopo la nascita (soprattutto del primo figlio) e all’aspetto dell’educazione alla maternità e alla paternità già in gravidanza, ma c’è ancora molto lavoro da fare per cambiare realmente la prospettiva da cui si guarda l’importantissimo ambito della genitorialità.
Il percorso “Mamma, papà…sto arrivando!” proposto dall’Associazione Quisipuò, di cui faccio parte, si propone di andare in questa direzione e il programma della primavera 2015 rappresenta solo l’inizio di un progetto a lungo termine, volto ad affrontare domande che spesso non trovano risposta nei libri di puericultura o nei corsi tradizionali. Ad esempio, rispetto al sonno, cercheremo di capire perché il sonno dei bambini è diverso dal nostro e come possiamo far fronte ad eventuali problemi (risvegli notturni frequenti, tempi lunghi per addormentarsi o altro). Oppure, se pensiamo allo sviluppo del linguaggio, cercheremo di rispondere ad un quesito molto frequente fra i neo-genitori: “Non parla….mi devo preoccupare?”, in collaborazione con la logopedista e blogger Eleonora La Monaca.
Il primo incontro, su linguaggio e sonno dei bambini, si terrà mercoledì 18 febbraio alle ore 18.30 presso Il Club dell’Orsetto Lavatore in via Orazio Quinto Flacco 44/A a Parma. L’incontro è gratuito, ma è necessaria l’iscrizione perché i posti sono limitati: potete inviare un’email a quisipuo@gmail.com specificando nome, cognome e se porterete i vostri bimbi (che sono i benvenuti naturalmente!): per i più grandi è anche previsto un servizio di animazione al costo di 5 euro (in una saletta attigua e visibile). Seguite l’hashtag #mammapapastoarrivando…e partecipate numerosi!
Incontri presso Associazione Quisipuò
2 marzo ore 17.30 “Dopo l’adorato latte…finalmente il cibo” –
Emanuela Iappini – Psicologa specialista nel comportamento alimentare
16 marzo ore 17.30 “Esperienze alimentari: dal latte della mamma allo svezzamento” – Emanuela Iappini – Psicologa specialista nel comportamento alimentare
Eleonora La Monaca – Logopedista e blogger. 30 marzo ore 17.30 “Sviluppo del linguaggio nei primi anni di vita” Eleonora La Monaca – Logopedista e blogger
13 aprile ore 17.30 “Crescendo insieme: sviluppo motorio e consigli posturali” – Francesca Rusconi – Fisioterapista
20 aprile ore 17.30 “E il papà cosa fa?” (gratuito) – Biancamaria Acito – Psicologa prenatale e neonatale
4 maggio ore 17.30 “Il sonno dei bambini” (gratuito) – Biancamaria Acito – Psicologa prenatale e neonatale
Agli incontri in via Ruggero sarà presente un angolo morbido predisposto per bambini sotto l’anno, ma non è previsto un servizio di animazione per bambini più grandi. Il contributo richiesto è di € 15 per ogni incontro. Gli ultimi due incontri sono gratuiti. Per partecipare agli incontri è richiesta la tessera associativa annuale di € 10 che dà diritto ad accedere agli altri servizi offerti dall’Associazione. Per informazioni ed iscrizioni (per limitata disponibilità di posti): Associazione Quisipuò – quisipuo@gmail.com e 328-1318830 www.quisipuo-parma.it