Nella mia lunga carriera di insegnante questo problema si è puntualmente proposto in ogni momento della mia attività, in quanto i compiti a casa sia durante la settimana che durante le vacanze sono una grande preoccupazione non solo per chi deve farli, ma, di solito, anche per tutta la famiglia.
Io appartengo alla schiera degli insegnanti che crede nell’utilità dei compiti, anche se dosati e strettamente connessi al lavoro che si fa a scuola. Per avere la massima efficacia devono avere un feedback da parte degli insegnanti (che purtroppo non sempre li guardano). Così non solo viene riconosciuto un valore all’impegno richiesto, ma gli insegnanti hanno anche modo di verificare eventuali difficoltà.
In generale, i compiti dovrebbero riprendere l’attività svolta in classe con una sfida in più, affinché vengano messe in atto più capacità e stimolato l’interesse. In effetti, spesso per i ragazzi i compiti sono qualcosa che si deve fare perché costretti, che sottraggono tempo al divertimento, mentre il loro fine è in realtà quello di consolidare l’apprendimento delle lezioni.
Per facilitare l’esecuzione dei compiti adottiamo delle buone abitudini
- Quando fare i compiti: non lasciate al caso lo spazio di tempo dedicato ai compiti. Per i bambini è importante l’organizzazione. All’inizio, è indispensabile essere anche un po’ prescrittivi: se si decide, per esempio, di dedicare ai compiti il sabato mattina, è così, punto e basta, non si deve fare altro. Un approccio del genere, aiuta il bambino a imparare ad autoregolarsi.
- Dove fare i compiti: il luogo dove fare i compiti deve favorire la concentrazione dei bambini e possibilmente dovrebbe essere sempre lo stesso.
- Un aiuto quando serve: il genitore che ha più pazienza, si assuma l’incombenza di dare una mano al bambino che chiede aiuto o che non capisce qualcosa. Meglio metterselo bene in testa: rimproveri e urla servono soltanto a stressare il bambino e a minare la fiducia nelle sue capacità.
- Cosa fare se sbaglia: quando il genitore nota un errore, dovrebbe invitare il bambino a rileggere e a capire che cosa sbagliato. Inutile invece mandare a scuola il bambino con i compiti perfetti se poi non ha capito il concetto.
- Controllo o non controllo? All’inizio del percorso scolastico, è meglio controllare, per esempio, che il bambino si ricordi di fare tutti i compiti (non solo quelli che preferisce!) o che porti il necessario per disegno o educazione fisica il giorno giusto. Ma poi, piano piano, il controllo deve diventare sempre meno stretto e, soprattutto, l’adulto non deve sostituirsi al figlio e fare le cose al posto suo. Il bambino deve essere sicuro che i genitori sono, comunque, disponibili ad aiutarlo.
- Mamma e papà devono dare sostegno e fiducia: il concetto chiave è “esserci”. Questo non vuol dire fare i compiti al posto suo, ma al contrario accompagnarlo, se necessario, a superare gli scogli. All’inizio, quindi, può essere necessario insistere per fare i compiti. Si può provare a stargli accanto e poi lasciarli 10 minuti da soli a fare i compiti”. Nel primi tempi a scuola, ci sono bimbi che fanno una reale fatica, stanno male.
- Il protagonista è il bambino, non il genitore: il bambino deve sentirsi protagonista della sua esperienza scolastica, è molto importante. I genitori devono sostenerlo e essere presenti ma, attenzione, non sono loro a tornare tra i banchi di scuola.
- Mantenere gli orari con fermezza: non temporeggiare nel fare i compiti, rimandarli a più tardi, fantasticare ad occhi aperti sul libro, interrompere e frammentare lo studio con pretesti banali, opporsi apertamente, eseguire i compiti in modo frettoloso e impreciso
- Nello studio ascoltiamolo nella ripetizione delle lezioni, la reiterazione dei contenuti aiuta a fissare le nozioni e facciamo in modo che non impari “a pappagallo”, stimoliamolo quindi alla curiosità, a chiedersi i perché, a fare collegamenti, incoraggiamo l’interesse.
Per concludere direi che il messaggio che i genitori e gli insegnanti devono trasmettere ai bambini è che imparare le cose nuove è uno dei giochi più belli e che non è legato solo alla scuola, ma a qualunque momento della propria vita,
Molto importante perciò è leggere: sia voi ai vostri figli che farli leggere con voi/o ai fratelli e sorelle minori, avranno così una grande soddisfazione e ameranno di più la lettura.