Viaggio Parma-Barcellona con i bambini? Fatto! A maggio ho prenotato qualche giorno di vacanza nella capitale catalana, convinta che questa città avrebbe accontentato grandi e piccoli in famiglia: l’architettura di Gaudì, il museo di Picasso, le Ramblas, il sole sul lungomare di Barceloneta, lo stadio dove gioca Messi… Non potevo immaginare che uno dei ricordi più piacevoli del viaggio sarebbe stato un luogo neppure considerato nella nostra lista dei ‘must’ da visitare…
Dopo aver percorso la città in lungo e in largo per riuscire a vedere tutto, l’ultimo pomeriggio partiamo alla scoperta di un museo della scienza descritto dalla guida come ‘uno dei musei più amati di Barcellona’: la CosmoCaixa. Già dall’esterno promette bene: è un edificio moderno, aperto su un grande piazzale con panchine e specchi d’acqua, sul pavimento di fronte all’entrata c’è una meridiana gigante per chi vuole provare a leggere l’ora come gli antichi.
E’ giovedì, nessuna fila all’ingresso (un sollievo, dopo aver atteso un’ora per entrare alla Sagrada Familia) e alla cassa – sorpresa! – ci sono Einstein e Darwin seduti dietro il bancone, accanto al ragazzo che vende i biglietti (altra nota positiva: fino a 16 anni l’ingresso è gratuito!). Il museo è distribuito su 5 piani (per lo più sotterranei) e al quinto inferiore si arriva percorrendo una spettacolare rampa a spirale che si avvita attorno al tronco di un albero altissimo. Arrivati in basso, si può premere un pulsante e far risalire fino in cima una piccola piattaforma che contiene semi d’acero (quelli che volano ruotando come un mini-elicottero) e poi osservare dal basso la caduta dei semi. Un modo semplice e affascinante di scoprire il meccanismo dell’evoluzione: infatti i semi che ricadono più lontano sono quelli che avranno a disposizione un più grande spazio per crescere, e che quindi saranno privilegiati secondo la legge della selezione naturale.
Un ritorno alle origini: quale modo migliore per entrare in un museo della scienza? Oltrepassato l’ingresso si accede alla grande ‘Sala de la materia’, che accoglie i visitatori con un enorme pendolo di Foucault. Fu grazie a un pendolo simile che il fisico Jean Foucault riuscì a dimostrare la rotazione terrestre. Via via che il tempo passa, si può vedere che il pendolo fa cadere dei pioli di metallo appoggiati tutt’intorno sul pavimento, prova che il nostro pianeta gira davvero. Il movimento è ipnotizzante, ma ben presto lo sguardo si stanca e si posa invece sulle decine di curiosità scientifiche che aspettano il visitatore nei recessi della CosmoCaixa.
Al di là del pendolo gigante, la sala è infatti piena di macchine per esperimenti interattivi, con cui ripercorrere la storia della materia ‘dal quark a Shakespeare’, come recita il dépliant del museo. Qualunque parte della realtà può essere spiegata attraverso le leggi della scienza, e qui c’è solo l’imbarazzo della scelta: dalla pallina che resta sospesa nel vuoto (ci si può pure divertire a cercare di acchiapparla!), al movimento delle onde, alla sfera al plasma da toccare per attirare i raggi luminosi… Ogni esperimento funziona in modo semplice, ma l’effetto prodotto è davvero sorprendente, cosa che dà subito voglia di scoprire il perché dei fenomeni.
Mentre i piccoli restano incantati di fronte a degli effetti a prima vista quasi magici, i più grandi possono approfondire leggendo la spiegazione (in spagnolo o in inglese) oppure semplicemente gustarsi la sensazione di meraviglia; abbiamo perfino trovato la bilancia che misura il peso di batteri che ognuno si porta addosso… davvero impressionante!
E questo è solo l’inizio: in fondo alla sala si apre l’ingresso di una vera e propria foresta amazzonica inondata di oltre 1 kmq (‘el Bosque Inundado’). L’ambiente è ideato per immergersi nell’atmosfera della foresta tropicale con tutti e cinque i sensi… ogni quarto d’ora parte una pioggia tropicale e lungo il percorso s’incontrano vari animali di questo habitat: un anaconda, raganelle colorate, un grosso capibara… Persino gli animali aquatici sono ben visibili grazie a grandi vetrate che vi faranno scoprire l’altra faccia della medaglia: il mondo subacqueo della foresta. Così potrete ammirare alligatori e svariate specie di pesci grandi e piccoli che nuotano tra le radici delle mangrovie. Se avete fortuna, e capitate in un momento senza troppi visitatori, il silenzio che regna in questo ambiente vi sorprenderà, turbato solo da qualche richiamo di uccello e dallo scorrere delle acque.
E gli altri quattro piani? C’è il laboratorio ‘Toca, toca!’ dove si organizzano attività di sensibilizzazione ambientale con tartarughe, serpenti, rane, lucertole… come dice il nome, sotto la guida del personale si possono proprio toccare gli animali con l’obiettivo di ‘conoscere per proteggere’ (attenzione, per partecipare ci vuole la prenotazione!).
Poi c’è un planetario digitale in 3D con due spettacoli in programma: ‘To space and back’, che descrive come la tecnologia ha permesso all’uomo di viaggiare nello spazio, e ‘Hay alguien ahì?’ dove si viaggia nello spazio alla ricerca di pianeti al di là del sistema solare. E poi ancora esposizioni temporanee (al momento si può visitare ‘Experimento año 2100: ‘Qué nos esperas en la Tierra del futuro?’), laboratori, conferenze, notti al museo… un programma ricchissimo e vario, ci vorrebbe una settimana intera per fare tutto!
Quando, al rientro in Italia, ho chiesto al più piccolo dei figli (novenne-super-tifoso-del-Barcellona) cosa gli fosse piaciuto di più del viaggio, non ha avuto esitazioni: ‘il museo della scienza, fantastico… dobbiamo assolutamente tornarci!!’.
Se anche a voi è venuta voglia di farci un salto, al link qui sotto trovate tutte le indicazioni:
http://obrasocial.lacaixa.es/nuestroscentros/cosmocaixabarcelona/cosmocaixabarcelona_ca.html
Buona scoperta e buon divertimento!!!
Irene Spolveri