.Ci sono bambini iperattivi e irritabili che fanno fatica a concentrarsi di giorno e hanno uno scarso rendimento scolastico. Etichettarli come monelli pigroni potrebbe essere una leggerezza. Avete mai pensato che la causa del loro comportamento potrebbe essere legata alle apnee del sonno? Ce ne parla in questo articolo la Dott.ssa Silvia Rapa dello Studio Ortodontico Cocconi.
La sindrome delle apnee ostruttive del sonno
I bimbi ricordati come piccole pesti o quelli identificati come svogliati sui banchi di scuola potrebbero soffrire di un problema relativamente poco conosciuto, chiamato sindrome delle apnee ostruttive del sonno (O.S.A.S.: Obstructive Sleep Apnea Syndrome). Un disturbo respiratorio molto serio caratterizzato da ripetute ostruzioni delle vie aeree superiori durante il sonno associate ad uno sforzo respiratorio inefficace (la presenza di movimenti del torace dimostra che l’impulso respiratorio è presente ma l’aria non passa perché le alte vie respiratorie sono ostruite).
Queste temporanee ostruzioni delle vie aeree possono essere accompagnate da una desaturazione di ossigeno nel sangue e possono essere seguite da micro-risvegli con bruschi cambiamenti della frequenza cardiaca. Se le interruzioni del flusso d’aria sono lunghe (>10s) e numerose (più volte all’ora), la frequente caduta di ossigeno ed i ripetuti micro-risvegli alterano la normale ventilazione e disturbano il riposo notturno con importanti conseguenza sulla salute del bambino.
Conseguenze nella salute del bambino
Se non viene riconosciuta e trattata, la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (O.S.A.S.) nel bambino può comportare alterazioni comportamentali (iperattività, irritabilità, aggressività), disturbi neuro-cognitivi (deficit di memoria, difficoltà di concentrazione e attenzione), ritardo nell’accrescimento staturale e, nei casi più gravi, un aumentato rischio di diabete e malattie cardiovascolari.
Le cause delle apnee ostruttive del sonno
Quali possono essere le CAUSE delle apnee ostruttive del sonno? Le apnee ostruttive sono determinate da un ostacolo al flusso d’aria che si verifica a livello delle alte vie respiratorie durante il sonno. Normalmente, mentre dormiamo, si verifica un rilassamento muscolare che comporta un naturale restringimento del calibro delle vie aeree con un aumento delle resistenze al passaggio d’aria (soprattutto se si dorme in determinate posizioni, ad esempio a pancia in su).
Questo fisiologico restringimento notturno può trasformarsi in una vera e propria ostruzione in presenza di problemi che riducono le dimensioni delle vie aeree come:
- l’ipertrofia adenotonsillare (principale causa di OSAS nel bambino);
- la rinite allergica;
- le anomalie cranio-facciali come il palato stretto o il deficit di crescita mandibolare (mento arretrato);
- l’obesità (principale causa di OSAS nell’adolescente);
- le patologie neuromoscolari o particolari sindromi, tipo la Sindrome di Down.
Quali sono i campanelli d’allarme?
Ci sono delle caratteristiche del volto e del fisico che possono suggerire ad un genitore la presenza di fattori di rischio per lo sviluppo di apnee ostruttive del sonno. Un viso allungato con labbra ipotoniche associato a respirazione orale ed aloni bluastri sotto gli occhi (faccia adenoidea) può suggerire la presenza di un ingrossamento di adenoidi e tonsille.
Denti affollati potrebbero indicare, in alcuni casi, la presenza di un palato stretto.
Denti sporgenti potrebbero suggerire un deficit di accrescimento della mandibola (mento arretrato).
Il peso corporeo aumentato, poi, è un altro elemento di facile identificazione per mamme e papà che può fare scattare un campanello d’allarme e può spingere i genitori a ricercare la presenza di qualche SEGNO o SINTOMO di OSAS.
Quali sono i SINTOMI di OSAS nel bambino?
Esistono segnali specifici che possono far sospettare ai genitori che c’è qualcosa che non va nel sonno del proprio bambino. Se notate che il vostro bambino russa abitualmente (più di 3 volte a settimana, da più di 2 mesi), fa ripetute pause respiratorie durante la notte, ha un sonno agitato, sudorazione notturna eccessiva, frequenti risvegli, assume posizioni strane mentre dorme per agevolare la respirazione (ad esempio, iper-estensione del collo) oppure inizia improvvisamente a fare pipì a letto, potreste avere individuato alcuni segni notturni della sindrome delle apnee ostruttive del sonno.
Se, invece, osservate nel vostro bambino una particolare iperattività o aggressività, una ridotta capacità di concentrazione e/o una scarsa performance scolastica potreste aver individuato uno o più segni diurni di questa sindrome.
Cosa fare se si SOSPETTA che il proprio bambino abbia apnee ostruttive del sonno?
Come sempre è il Pediatra il primo alleato dei genitori, il primo professionista della salute che va interpellato nel caso in cui si abbia il sospetto che il proprio figlio soffra di disturbi respiratori durante il sonno. Il Pediatra valuta la situazione e, nel caso in cui evidenziasse la necessità di un approfondimento specifico, potrebbe suggerire una polisonnografia (PSG), una poligrafia (PG) o un’ossimetria notturna. Sono esami molto precisi ma non invasivi che permettono di stabilire se il bambino ha apnee ostruttive del sonno.
Data la multifattorialità di questa Sindrome, l’approccio diagnostico e terapeutico potrebbe necessitare di valutazioni interdisciplinari, per questo motivo, il Pediatra potrebbe riferire il piccolo paziente a otorinolaringoiatri, odontoiatri-ortodontisti, dietologi, neurologi, pneumologi, cardiologi esperti in disturbi respiratori del sonno.
Quali sono le CURE possibili nel bambino ?
Le condizioni che concorrono allo sviluppo della sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) nel bambino sono varie, le terapia dipende dalla severità e dalla durata dei sintomi nonché dalle cause sottese al problema.
In caso di OSAS dovuta all’ingrossamento di tonsille e adenoidi (ipertrofia adenotonsillare), le Linee Guida Ministeriali consigliano l’adenotonsillectomia. Prima di affrontare l’intervento, le stesse Linee Guida Ministeriali suggeriscono di fare una visita specialistica ortodontica per valutare se ci siano contestuali anomalie della crescita delle ossa della bocca e del viso che concorrano a determinare disturbi respiratori del sonno come il palato stretto e/o il deficit di crescita mandibolare (mento arretrato).
In caso di palato stretto e/o mento arretrato, la terapia ortodontica si basa sull’applicazione di apparecchi che permettono un migliore sviluppo delle ossa del volto.
In particolare, la correzione ortodontica del PALATO STRETTO è messa in correlazione con un miglioramento sostanziale della qualità di vita dei bambini con disordini respiratori del sonno. L’espansione palatale, oltre a favorire una masticazione più bilanciata, può promuovere un miglioramento della respirazione allargando la base del naso e riducendo le resistenze al passaggio dell’aria attraverso il naso stesso. Questo miglioramento della respirazione nasale viene anche messo in relazione con una riduzione dell’incidenza di malattie delle vie aeree con conseguente riduzione dell’ipertrofia adenotonsillare.
Dopo l’azione dell’apparecchio, è sempre consigliata una rivalutazione delle apnee notturne; a seguito di questa rivalutazione si deciderà se è necessario associare l’adenotonsillectomia. Il Prof. Guilleminault, pioniere nello studio delle OSAS all’Università di Stanford dal 1976, sostiene che nella maggior parte dei casi sono necessarie entrambe le terapie. Sottolinea inoltre l’importanza di mantenere una visione interdisciplinare che preveda il coinvolgimento di più figure mediche specialistiche.
In caso di apnee ostruttive del sonno correlate ad obesità, ad esempio, il trattamento contempla anche il consulto di un dietologo per il controllo del peso del bambino.
I casi di OSAS sono considerati severi, quando gli episodi di apnea si ripetono spesso e durano a lungo facendo calare la concentrazione di ossigeno nel sangue. Se non vi è stata risposta adeguata ad altre cure, può essere necessario valutare insieme a neurologi e pneumologi la terapia ventilatoria CPAP. La CPAP è un trattamento notturno che prevede l’applicazione al viso del bambino di una maschera collegata ad un dispositivo che immette nelle via aeree un flusso costante di aria pressurizzata che impedisce alle soffici pareti della gola (palato, faringe, lingua, epiglottide) di collassare durante il sonno, impedendo in tal modo la comparsa dei disturbi respiratori di tipo apnoico.
Una patologia diffusa e importante da diagnosticare e affrontare
Le OSAS rappresentano una patologia respiratoria relativamente frequente, circa 2/5 bambini su 100 ne sono colpiti. Riconoscerne i sintomi, oltre a favorire una diagnosi precoce, consente di limitare il rischio di sviluppare complicanze.
Se pensi che tuo figlio soffra di disturbi respiratori del sonno procedi in questo modo: contatta il Pediatra e riferisci i segni diurni e/o notturni che hai riscontrato. Sarà lui a indicarti i passi successivi e se rivolgerti anche ad un dentista-ortodontista per una valutazione del cavo orale.
Dott.ssa Silvia Rapa
Esperta Ortodontista