Progettare al nido… finalmente è gennaio!!
I vostri figli ormai riconoscono la strada verso la scuola, parlano delle tate a casa come fossero presenti, ma soprattutto… sanno molto meglio di voi qual è il loro armadietto!!
Sono passati mesi dai pianti strazianti dei primi tempi, quando il vostro cuore rotolava lungo il corridoio e la tata chiudeva la porta dicendovi “Non preoccuparti”, mentre vostro figlio vi guardava con il “mescolino”.
…è passato tempo e il nido vi ha “addomesticato” per dirla come la volpe del Piccolo Principe, ha addomesticato i vostri figli ma soprattutto voi, perché venite tranquilli e li passate alle tate sapendo che anche se qualche lacrima ancora si versa “Non dovete preoccuparvi”. Vi fidate. E, al nido, la fiducia è il miglior trionfo.
Ma ora è il momento di rendervi conto che la scelta che avete fatto, obbligata o meno con di solito grandi sacrifici, di mandare il vostro bambino al nido, non è solo un buon compromesso per tenerlo al sicuro e impegnato mentre voi andate a lavorare, ma molto di più. I bambini riconoscono nel nido il LORO spazio, qualcosa di condiviso con gli altri, ma che gli appartiene per odore e sapore e soprattutto per esperienza. Il nido è “mille volte la prima volta”, il nido è “oltre a casa c’è il mondo”. Giocare è una cosa seria. Giocare è il primo modo che ogni cucciolo d’uomo utilizza per scoprire la vita. E se dietro al gioco c’è un pensiero, se li sorprendiamo con la più semplice delle esperienze, gli regaleremo un carnet di possibilità di ampiezza incredibile. Crescere vuol dire scoprire, esplorare, giocare il mondo.
E finalmente è Gennaio!
Da qui in avanti si “gioca sul serio”. Progettare al nido vuol dire saper osservare, guardare i vostri figli nel quotidiano, scoprire cosa li incuriosisce, li appassiona e su questo elaborare un disegno di attività ad hoc che possa regalargli quella sorpresa quasi imbarazzante (per noi adulti), che li contraddistingue quando si stupiscono. Un bambino sorpreso è un bambino felice…il mondo è la sua ostrica. Perciò in questo periodo vedrete le tate affaccendate in tante cose strane e magari i vostri figli torneranno entusiasti farneticando di bolle di sapone piuttosto che farina gialla o carta colorata. Sono tutti piccoli pezzi di un puzzle che a giugno scoprirete essere un grande progetto fatto dai vostri bimbi, qualcosa che li ha cambiati e saprete che siamo riuscite a sorprendere anche voi. Non sono cose semplici, sorprendere è un arte e i bambini per quanto quando lo sono, sorpresi, hanno un’intensità incredibile, sono anche facili alla noia e per quanto la ripetizione li tranquillizzi, può stufarli. Quindi che fare? Si tratta di un gioco di equilibri, che si basa appunto sull’osservazione, i vostri bambini ancora di più che durante l’inserimento, sono il centro di tutto.
Un bambino gioca con la sua ombra…il “Progetto ombra e luci” è uno dei più ambiziosi, ma è anche magico…torce, proiettori, tavoli luminosi, ombre cinesi e “Tata il sole si è mangiato la mia “Lombra” tira la tenda che me la rida!”.
Un altro mette in fila le macchinine divise per colore… progettare il colore” è vasto ed entusiasmante… il colore può avere una storia, proprio libri, può colorare pasta, carta, legno, può dipingere con le patate e “Io sono un bimbo arancione”.
Un bimbo scuote un sonaglio… la Musica e il ritmo hanno infinite sfaccettature…si parte da pochi suoni, da un ritmo ripetitivo e si arriva a costruire strumenti insieme ai bambini, maracas, tamburelli, ritmi complessi che loro stessi con semplicità disarmante compongono, perché ogni rumore diventa musica e qualcuno dice “Anche il silenzio ha un suo suono, come papà che dorme”.
I bambini disegnano anzi “scarabocchiano”…lo Scarabocchio infantile è quanto di più particolare e unico si possa osservare…chi disegna cerchi, chi fa puntini, chi riempie un foglio anche uscendo dai bordi, chi invece finisce il disegno con appena un segno in alto a sinistra, chi disegna in verticale, chi sul piano, con la matita, con la penna, pennello e tempera, acquerello, timbri, spruzzino e poi ti dice “questa è la mia mamma(???)”.
L’acqua… che oltre ad essere segno di vita è anche tranquillità, irraggiungibilità, progettarla è un mondo intero…e si può berla, colorarla, renderla schiuma, spruzzarla, cercare di prenderla, travasarla, entrarci, farsi bagnare e dire “Sono un pesciolino!”.
“Tata a me la pappa piace!”…fare un progetto sul cibo è qualcosa di personale per i bimbi, perché ne riconoscono l’importanza…e allora manipolare, “giocare con il cibo” non è più una cosa brutta, ma anzi diventa il modo per capire la pappa, conoscerla, sapere di che colore è, che consistenza ha una patata, piuttosto che una carota grattugiata, cosa si prova a fare una spremuta d’arancia o dei biscotti.
E via così, questi sono solo pochi esempi di un mondo colorato dall’esperienza. Spesso le mamme e i papà mi hanno detto “Vorrei essere una mosca in sezione per vedere cosa fa il mio bambino”. Le tate cercheranno in ogni modo, foto, dvd ecc di farvi vedere quello che da gennaio a giugno vostro figlio esplorerà, ma sappiate che l’opportunità che gli avete dato è la miglior esperienza possibile, perché insieme… “giocheranno con il mondo”!