Alessandro, Andrea e Andrea, Damiano, Danilo, Fabrizio, Giancarlo, Luca e Luca, Massimiliano, Maurizio e Pasqualino. “Lo so, sembriamo i dodici apostoli”, la definizione è di Maurizio Artoni de Il Cerchio dei Papà, realtà parmigiana che riunisce, davvero in cerchio, i neopapà per discutere di figli, famiglia e rapporto padri/figli. I nomi, naturalmente, sono quelli dei papà che fanno stabilmente parte del Cerchio che si incontra, ogni due settimane, presso gli spazi dell’Associazione Futura all’interno di Forum Solidarietà.
Da quando esiste il Cerchio dei papà e da che esigenza è nato?
L’idea è venuta a un papà, un paio di anni fa, quando eravamo a un corso pre-parto, il “Cerchio delle Mamme”; quindi ci siamo detti “Perché non fare quello dei papà?”. All’inizio eravamo in pochi, 4 o 5. Dopo qualche tempo l’adesione è scemata ancora più perché non riuscivamo a coordinare i nostri orari con le disponibilità del centro yoga che ci ospitava. Inoltre, naturalmente, quando hai un bambino piccolo il tempo e l’attenzione da dedicare ad altre attività sono sempre pochi. Il punto è che le mamme parlano di maternità con tutti, mentre i papà, dopo la nascita, tornano a fare e a pensare ad altro. Alla fine siamo rimasti in due, ma abbiamo deciso di andare avanti lo stesso. Ci siamo ripromessi di organizzare incontri per sensibilizzare papà (e mamme) su argomenti comuni a tutti i papà, ma generalmente poco affrontati nello specifico. Ricordo di aver distribuito i volantini del Cerchio dei Papà mentre avevo mia figlia nella fascia, a Tutti Matti per Colorno, e alcuni mi prendevano davvero per un matto! Adesso però siamo in 12 papà e ci incontriamo ogni due settimane e organizziamo anche incontri aperti a tutti.
Di cosa si parla durante gli incontri, sia quelli bisettimanali che quelli aperti a tutti?
Durante i nostri incontri parliamo di dialogo genitori/figli, di rapporto moglie/marito e mamma/papà… Parliamo degli asili nido, dove mandare i bimbi e come affrontare il momento dell’inserimento; parliamo del ruolo dei papà al giorno d’oggi, che è molto diverso da quello di ieri, dei rapporti con i nonni, ecc. Sono momenti di dialogo, di confronto e, anche, di conforto, perché ci rendiamo conto che magari non siamo soli a pensare qualcosa o ad avere un “problema”. Una cosa molto importante è che non cerchiamo mai di fornire una soluzione a nulla; è davvero uno spazio per dialogare e confrontarsi con l’altro in maniera libera. Per quanto riguarda gli incontri aperti al pubblico, invece, ne abbiamo svolti già due: nel primo abbiamo invitato il pediatra Alessandro Volta, che ha spiegato il ruolo del padre oggi rispetto a quello di un tempo; nel secondo è stato con noi il pedagogista Federico Ghiglione del Gaslini di Genova che ha presentato il suo libro “I papà spiegati alle mamme” e ha parlato dei rapporti di coppia pre e post parto, del ruolo che hanno oggi la mamma e il papà.
Da cosa nasce l’idea del Cerchio dei papà?
Come detto poc’anzi, l’idea è nata dal fatto che esisteva il Cerchio delle Mamme. Ci siamo poi documentati ed esistono altri “cerchi dei papà”. E poi, di fatto, noi siamo realmente disposti “in cerchio”, seduti su tappetini da yoga, parliamo in circolo e alla fine di ogni incontro tiriamo fuori una parola, nata dall’incontro e dal pensiero positivo dell’incontro, e la “mettiamo” in questo cerchio.
Nascete perché oggi c’è più attenzione al ruolo del papà nel processo di crescita dei bambini o perché credete che non ce ne sia abbastanza?
(Ride, ndr) Bella domanda.. di sicuro la prima anche se in alcuni casi l’attenzione viene fraintesa. Oggi se non sei in sala parto con tua moglie sei guardato come un “marziano”, ma perché? Anche se non ci sei, perché non te la senti per qualsiasi motivo, non succede nulla, basta che la decisione sia condivisa con la moglie o la compagna. La figura del padre oggi è molto sentita ma non esiste una regola per viverla, perché la differenza rispetto a come si comportavano con noi i nostri padri è troppo grande. Noi vogliamo stimolare le persone a ragionare su questi temi.
Chi sono e come si sentono i padri di oggi?
Io parlo ovviamente per il mio gruppo e per quello che vedo. I papà che partecipano ai nostri incontri sono già padri che si mettono in discussione e sono molto attenti, vogliono sapere e approfondire questo mondo, vogliono conoscere la realtà che stanno vivendo e soprattutto non vogliono essere in alcun modo considerati, o chiamati, “mammo”. Il papà di oggi vuole essere una figura diversa dalla mamma e il bimbo deve conoscere e riconoscere questa diversità, il papà avrà un modo proprio di cambiare il pannolino o di fare il bagnetto che sarà diverso da quello della mamma, ma non per questo sbagliato. E il bambino deve sentire questa differenza dalla mamma perché è una cosa importante e proprio considerando una diversità fin da piccolo la saprà riconoscere. I papà di oggi vogliono avere un ruolo importante e attivo nella vita dei propri figli. Come ha detto giustamente Alessandro Volta durante l’incontro, basta pensare alle foto dei nostri nonni: parevano imbalsamati quando mettevano loro un bambino piccolo in braccio; adesso invece i papà sono già presenti sin dai primi minuti di vita del bimbo.
Vi sentite in qualche modo discriminati dalle mamma? Non nel senso che siano le mamma a discriminarvi ma nel senso che comunque la mamma è la figura che sa e sa fare tutto e voi no?
Sì, ed è ovviamente una cosa sbagliata. La parola “discriminati” è un po’ forte, però è vero che le mamme tendono a intervenire, spesso con il concetto di “si fa così” o “lo faccio io”. L’atteggiamento, sereno, dei padri di oggi è quello di far capire che, anche se con un sistema diverso, possiamo farcela. È ovvio che laddove sbagliamo realmente qualcosa intervenire è giusto, ma per il resto, come ho già detto, una cosa fatta in modo diverso non è necessariamente sbagliata. Detto questo siamo consapevoli che la mamma è sempre “la prima” e il papà sempre “il secondo”.
È bello essere padre oggi?
Sì, è bellissimo. L’opportunità di vivere in una realtà in cui se vuoi puoi dialogare con tuo figlio è una grande cosa, io non ho mai parlato con mio padre, mentre i miei figli generalmente si confidano abbastanza con me.
Le mamme che conosci, magari mogli o compagne di chi partecipa al Cerchio dei papà, sono contente?
All’inizio, andare “a caccia di papà” era una cosa difficilissima, adesso sono “braccato” dalle mamme! Scherzi a parte, davvero mi è successo di essere contattato per spingere i mariti a partecipare, quindi direi che sono contente. E anche questa è una cosa bella, naturalmente. Oltretutto i nostri incontri sono bisettimanali proprio per non sottrarre troppo tempo alla famiglia.
Grazie a Il Cerchio dei papà!
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