Come suona il naso? Perché voi sapete che il naso, i piedi, le mani e tutte le parti del vostro corpo e di quello del vostro bambino possono suonare, vero? Succede alle lezioni di musicalità di Crescendo con Music Together, istruttrice Milena Torelli. Se state pensando a lezioni di musica dove i bambini cantano e ballano, siete parzialmente fuori strada, questi incontri sono dei veri e propri momenti in cui i bambini, accompagnati dai genitori, imparano a percepire tutto come entità musicale.
Cose, nomi, oggetti, mestieri, parti del corpo vengono conosciuti e riconosciuti in base al rumore e alla sonorità che hanno, un martello avrà un rumore forte e allora la voce sarà ben impostata e profonda e i piedi pesteranno per bene sul pavimento mentre un gattino miagola in maniera flebile e tenera e allora la voce diventerà dolce e modulata su toni più dolci, quasi una carezza.
Milena mi accoglie con un sorriso e una t-shirt con su scritto “smile” e capisco subito quale sarà il mood dell’incontro, dopodiché tra bambini felici e genitori sorridenti inizia la lezione di musicalità. I bambini sono una quindicina, alcuni non camminano nemmeno e i più grandi hanno 3 anni, quando Milena parla si siedono in cerchio, in genere vicino ai genitori, qualcuno vaga per conto suo, non esistono costrizioni e sono tutti rigorosamente scalzi!
L’incontro è strutturato per momenti, il primo è la canzone del saluto, mentre Milena suona la chitarra tutti, grandi e piccoli, cantano la canzone di benvenuto dove si saluta, chiamandolo per nome, ogni piccolo partecipante e, naturalmente, il saluto comprende i genitori, i nonni, la stessa Milena e la sua collaboratrice. Si saluta anche la chitarra prima di riporla, pensate un po’! La canzone viene ripetuta anche in inglese, in maniera più generica, e l’impressione è che la canzone sia quasi un pretesto, alla musica della chitarra si accompagna il coinvolgimento del corpo, mani e piedi, che sono il vero elemento musicale, come a sottolineare che la vera musica siamo noi. Da un’attività all’altra, si passa alla canzone del calzolaio dove alle parole si accompagna i movimenti che mimano i gesti del calzolaio e qui l’immedesimazione, per così dire, è totale: quando il calzolaio ripara “gli scarponi” la voce si fa grossa e mani e piedi battono in maniera forte e decisa ma quando lo stesso calzolaio ripara le “scarpine” allora la voce diventa “piccola” e il battere più leggero e la sola musica sono la voce e i suoni prodotti da bambini e adulti, il vero elemento sonoro sono loro.
Ogni cosa, qui dentro, è percepita come sonora e, pertanto, tutto può suonare, essere musicale e, pertanto, creare musica. L’ambiente è armonico e armonioso, grazie anche alla partecipazione dei genitori che, sicuramente, rendono i bambini più tranquilli e sereni di trovarsi dove sono ma, visto l’attaccamento che questi piccoli mostrano nei confronti di Milena viene da pensare che il risultato sarebbe soddisfacente anche senza le mamme e i papà. Con la canzone del gatto genitori e bimbi si tengono per mano e interagiscono gli uni con gli altri in maniera, per così dire, esclusiva e, come prima, le voci, i suoni e i gesti si modulano sulle intonazioni, se la tonalità è acuta, per esempio, le mani vanno su su su! Si passa alle attività in piedi dove ci si muove seguendo il ritmo delle attività quotidiane (guidare, saltare, camminare) e dove sono proprio i bambini a scegliere cosa far diventare musica e movimento per poi tornare a sedersi sulla sonorità della canzone con cui si sono alzati. C’è anche molta ritualità nelle attività, intesa nel senso di dare un inizio e una fine a ciò che si fa e questo “iter musicale” crea anche ordine e disciplina, non ci sono momenti morti o disordinati e i bambini, anche i più piccoli, sanno cosa fare e come farlo. Come per esempio il momento dei tamburi: ognuno prende un tamburo di qualsiasi forma o dimensione e partendo dal battito del cuore, quindi da una sonorità decisamente tribale, tutti iniziano a suonare il proprio strumento.
Seguendo i battiti il ritmo aumenta fino a diventare un’esplosione (anche di mani e piedi naturalmente) per poi decelerare fino a sfiorare i tamburi con tocchi delicati e carezze e il tono di voce diventa quello di un sussurro. Alla fine dell’attività i bambini fanno a gara a riordinare e rimettere i tamburi nel cesto e sono pronti a ripartire con un altro momento, quello del “laghetto colorato”: gli adulti si muovono in cerchio tenendo alto un telo colorato e sotto i bambini si muovono seguendo la musica, la sensazione è che si sentano, oltre che stimolati e felici, protetti e liberi di percepire l’elemento musicale con il massimo dell’individualità, non ci sono gesti, passi o sequenze obbligate da imparare, c’è l’invito a percepire quello che si ascolta e che, in questo caso, si ascolta con tutto il corpo.
I bambini familiarizzano anche con l’inglese, dato che molte canzoni sono anche in inglese e alcune solo in lingua, come Everybody love saturday night sulle cui note parte un ritmo latino che coinvolge tutti. Una delle ultime attività è un trionfo di suoni e musica: ogni bambino e ogni genitore prende uno strumento e poi via, ognuno lo suona come meglio crede, la sensazione è che sia uno dei momenti più apprezzati dell’incontro e infatti dopo scoprirò da Camilla e Mia (3 anni a testa) che questo momento, che per loro è “quello degli ovetti” (dallo strumento che suonano) è la loro attività preferita. Per preparare i piccoli all’uscita e alla fine della lezione si spengono le luci e sul soffitto vengono proiettate delle luci blu, rosse e verdi, la musica si abbassa e il tono di voce anche, il corpo in questo momento si rilassa, genitori e figli si raccolgono in un momento di tranquillità sonora. Al canto del gallo si riaccendono le luci e ci si saluta, naturalmente, con una canzone che cita tutti. Mentre i bambini si fanno “timbrare” le mani da pennarelli colorati scopro da Maria, mamma di Matilde e Rebecca, entrambe presenti, che la prima frase detta dalla prima figlia è stata “ciao ciao a tutti”, canzone di apertura del corso e che la seconda bambina, di appena un anno, batte le mani a tempo su quella canzone.
Nei commenti entusiasti dei genitori la parola che ricorre è “divertimento” seguita dal concetto di “spendere del tempo di qualità con i propri bambini”, Federica, mamma di Mia e Agnese (rispettivamente 3 anni e 15 mesi) mi dice che ha notato nelle figlie una maggiore sensibilità all’elemento musicale da quando frequentano i corsi e Stefania, mamma di Camilla (3 anni) mi conferma che l’attività non finisce qui, perché la sua bambina le canzoni del corso le canta anche a casa, in macchina, insomma un po’ ovunque.
Quello di Crescendo con Music Together non sono normali corsi di musica, ballo o movimento per bambini, sono percorsi per far sì che i bambini scoprano l’elemento musicale in ciò che li circonda e anche in sé stessi che sono il primo strumento da suonare, accordare e far vibrare. Ognuno in modo diverso e seguendo il proprio ritmo.
Se volete provare una lezione dimostrativa gratuita, contattate Crescendo con Music Together! Il corso primaverile inizierà il 4 aprile e nel corso di marzo sarà possibile partecipare alle lezioni di prova!
Ecco tutti i contatti:
Associazione Culturale Diesis
viale Fratti 46, Parma – C.F. 92180130343
tel.: 366 9527753
e-mail: info@crescendoconmusictogether.it
www.crescendoconmusictogether.it
Buon divertimento con la musica!
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