osteopata
Il mio primo incontro con la terapia manuale avvenne più di vent’anni fa, quando, abbandonata l’università al primo anno di ingegneria meccanica e scontento, cercai per prima cosa di curarmi. Lamentavo da alcuni mesi un mal di schiena, non eccessivamente invalidante ma sufficientemente fastidioso da trasformare un ventenne carico di vitalità e proiezioni future in un giovane impiegato d’ufficio che avrebbe dovuto limitare l’attività fisica al minimo, per scongiurare il rischio di incombere in severi danni alla colonna lombare, secondo quanto affermato da un noto neurochirurgo della città.
Mi sentivo condannato ad una vita di rinunce. Rinunce riguardanti ogni attività fisica di cui un giovane può normalmente nutrirsi: nuotare, sciare, praticare windsurf, arti marziali…niente. Finito. Stop. Basta. Non si può più. La sentenza fu chiara. Il mio corpo in balìa di una condanna ad una vita sedentaria, responsabile e doverizzata. Ero ad un bivio che sembrava così grande da paralizzarmi, per la paura. Che cosa stavo facendo della mia vita? Mi ritrovai addosso una stanchezza che mi accompagnò per mesi. E con il mio mal di schiena, arrivò ben presto a farsi sentire anche il mio collo, costantemente teso.
Più o meno nello stesso periodo, alcuni amici parlavano entusiasticamente di un loro conoscente che svolgeva la professione di osteopata e così, disperato, telefonai per fissare un appuntamento. Mi presentai al trattamento senza avere la più pallida idea di che cosa mi aspettasse. Le cose che ricordo maggiormente di quei primi appuntamenti furono le incredibili sensazioni benefiche all’uscita da quello studio: la sorprendente fluidità del corpo e l’inaspettato alleggerimento della mente… in totale assenza di dolore!!!! Mi sentivo come su una nuvola… Quello stato meraviglioso aveva però una caratteristica ricorrente: durava alcuni giorni, dopodiché la percezione di beneficio andava via via riducendosi.
Non ero punto e a capo, ma ogni giorno in più che passava, quella sensazione meravigliosa di leggerezza a tutti i livelli si riduceva inesorabilmente e questo mi procurava dubbi e domande: dopo un lungo periodo di riflessione, di cambi di terapeuta nonché di tipologie di approccio curativo, ad un certo punto maturò in me la netta necessità di fare luce: perché non si mantenevano le “correzioni” indotte dalle terapie eseguite? Perché quei benefici meravigliosi non duravano più di qualche giorno?
E allora iniziò l’epoca della mia “grande” ricerca. Di cosa? Non avevo ben chiaro il “cosa”, né il “come”, ma ero certo che avrei dato seguito al mio profondo desiderio di conoscere, approfondire, comprendere sempre meglio come funziona l’essere umano. Nell’ascoltare e dare valore a questa voce interiore (che spingeva, e non poco), mi decisi a prepararmi per l’ammissione al corso di laurea in fisioterapia, completato poi nel 2006. Ero già da subito conscio del fatto che questo sarebbe stato solo il primo passo del mio percorso, ma determinante. Subito dopo intrapresi un percorso formativo in osteopatia, affascinato da come questa medicina manuale, che fonda i propri principi nella fisica, la chimica, la biologia e la biomeccanica del corpo umano, interpreti i sintomi come messaggi lanciati dall’organismo ed agisca direttamente sulle cause, aiutando il corpo ad attivare le proprie capacità di autoguarigione.
Contemporaneamente agli studi di osteopatia, ero alla ricerca di una metodica che ne integrasse i principi a quelli della fisioterapia, della biomeccanica, della rieducazione al movimento nella fluidità e nella percezione consapevole: fui profondamente attratto dal Gyrotonic® e dopo alcuni mesi di allenamento ed approfondimento personale, ne seguii la formazione professionale, con la certificazione di istruttore nel 2009.
L’approfondimento della conoscenza, la relazione terapeutica ed umana con le persone durante i trattamenti, i rapporti con i colleghi e la ricerca continua di miglioramento “nascondeva” un silenzioso ma radicato bisogno di evolvere come persona, oltre che come terapeuta. Ciò mi spinse da un lato ad integrare la formazione di base con alcuni corsi post graduate (in modo particolare l’approccio osteopatico al neonato ed al bambino con modalità biodinamica), dall’altro lato sentivo una inestinguibile spinta interiore a ricercare un percorso di crescita ed evoluzione personale che mi avrebbe nutrito ad ogni livello, sia nella vita personale sia in quella professionale.
E qui arrivai finalmente a conoscenza dell’esistenza di un approccio tanto sorprendente quanto disarmante: il Principio PneumoPsicoSoma, percorso che permette di approfondire l’individuo in tutte le sue dimensioni e le mette in relazione in modo straordinario ed utilissimo: come funziona la persona, i suoi pensieri, la sua creatività, le sue emozioni, il suo corpo. E quindi, due pilastri cardine che contraddistinguono l’autoguarigione secondo l’approccio osteopatico (la forza curativa della Natura e la ferma saggezza del corpo) vengono integrati in una chiave di lettura ampliata dell’essere umano.
Questa appassionante modalità di comprensione e trattamento della disarmonia fisica dal punto di vista funzionale (nel suo significato più ampio ed articolato) mi “permise di imbattermi” e diventare poi facilitatore avanzato in una ulteriore metodologia anch’essa dalle enormi potenzialità, ma semplice ed efficace: PSYCH-K®, che utilizza l’interfaccia psicosomatica del test muscolare kinesiologico per accedere ai “file”auto-limitanti della mente subconscia. Utilizza anche tecniche di integrazione tra emisfero destro e sinistro del cervello, facilitando cambiamenti rapidi e durevoli.
Questo percorso evolutivo di formazione e aggiornamento continuo sostiene un approccio curativo integrato che si fonda sulla concezione olistica della persona sempre al centro e si di diversifica a seconda del paziente (neonato, bambino, adolescente…adulto) e delle sue condizioni di salute: è indicato per le principali disfunzioni neonatali, che possono essersi organizzate durante la gravidanza e/o alla nascita (sia nella fase del parto sia in quella del travaglio), del bambino fino all’età della pubertà-adolescenza e dell’adulto.
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